venerdì 6 settembre 2013

Questione “giovanissimi”, non si può attendere !!!




Ogni volta che c'è un evento agonistico internazionale e che la nostra atletica mostra i propri limiti, come doveroso si sviluppano le valutazioni e le riflessioni di dirigenti e allenatori, le opinioni dei cronisti e degli appassionati.



Nella vasta gamma delle possibilità offerte dalle elaborazioni della mente umana per giustificare le magre non mancano le teorie più fantasiose, non ultime quelle di tipo "razziale" che, oltre ad essere retrograde e pericolose, tendono ad assolvere gli insuccessi e la precaria salute del nostro sport.

Ne consegue che sempre più ci rivolgiamo al "mercato internazionale" dello sport che offre un'ampia gamma di nuovi cittadini italiani con radici in altri Paesi. Così anche la nostra atletica è sempre più "colored".

Chi scrive sostiene che le frontiere siano un'invenzione umana per perpetrare le varie forme di dominio sugli uomini, e che quindi esse debbano essere abbattute. Per quel poco che fame e guerre hanno fatto per abbattere le frontiere e far fuggire verso i nostri ingrati lidi molti cittadini del mondo, già con la seconda generazione di nuovi italiani scopriamo che non è una questione di "razza".

Infatti, quasi tutti coloro che noi si diceva fossero nati per correre, quando sono nati e cresciuti da noi preferiscono starsene seduti davanti alla TV, magari mangiando patatine e dolciumi. 

La ragione è quindi da cercarsi in altri motivi, essenzialmente di carattere socioculturale. 

Diversi organismi nazionali e internazionali si occupano della questione per motivi diversi dai nostri ma con le medesime esigenze: che i cittadini godano buona salute e siano efficienti fisicamente.

Non occorre un lavoro da topo di biblioteca per trovare i documenti che pongono in evidenza le reali cause del sempre peggiore stato di efficienza fisica dei giovani e accertato questo ci si deve porre il problema del "che fare!".

Un primo lavoro sull'argomento, che ci fornisce un'oggettiva panoramica della situazione dei giovanissimi, è scaricabile dalla sezione “pagine Tecniche” presente su questo blog: "Analisi delle abilità motorie dei Bambini in età Scolare "
Lo studio, svolto con rigore scientifico su un vasto campione di soggetti, espone la situazione attuale e la relazione cause-effetti tra stile di vita e grado di efficienza dei bambini.
Ora c’è da disporre gli interventi atti a invertire la tendenza, primo fra tutti il superamento di luoghi comuni che ci frenano e ci fanno commettere errori nella proposta di educazione motoria e sportiva per la fascia d’età che per la nostra federazione rientra nella categoria esordienti.
E’ da qui che si deve partire e l’Atletica Leggera non può sottrarsi a questa sfida.
Speriamo di sollecitare la vostra curiosità e a breve vi annunceremo la giornata di studio sulle problematiche relative alla proposta sportiva per gli esordienti.

Luciano Bagoli

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