lunedì 19 maggio 2014

Il martello non morde!!



Parto da lontano, da quando noi di Officina Atletica abbiamo provato a dire la nostra su tempi e modi legati all'apprendimento Tecnico in età giovanile, già a Casalmaggiore lo scorso 29 marzo con "cambiare approccio si può" se ne discusse a lungo.

Però, naturalmente, c'è anche chi è partito prima.... e oggi, qui di seguito, presentiamo il primo "risultato" di un lavoro iniziato da Gian Mario Castaldi negli scorsi anni sull'argomento, una sperimentazione concordata con l'allora responsabile del Settore Lanci Lombardo, e sfociata ieri in una "gara" di martello RAGAZZI in quel di Varese.

Buona lettura, e .... per favore lasciate pure liberamente vostri commenti.



IL MARTELLO NON MORDE

Se vogliamo possiamo chiamarla “giornata storica”. Ai campionati provinciali di Varese è stata inserita in via sperimentale la gara del lancio del martello con l’attrezzo di 2 kg ed in pedana si sono presentati nove ragazzi, un numero molto significativo. 

C’erano giovani atleti della provincia di Varese e di quella di Milano; c’erano ragazze e c’erano ragazzi; ce n’erano del 2001 e del 2002; c’era chi lanciava con soli preliminari, chi a un giro, chi a due, che a tre; c’era chi faceva 15 metri, chi 25, chi 35, chi 45. 

Anche se non si assegnava il titolo c’erano addirittura, incredibile dictu, i giudici che volevano far effettuare sei lanci ai ragazzi anziché tre! 

Per quest’ultima circostanza mi stavo commuovendo sino alle lacrime.

L’anno scorso questo esperimento, che avevamo cominciato con Sergio Previtali e che adesso stiamo cercando di portare avanti, era partito con due gare, tutte nella provincia di Varese (Busto Arsizio e Saronno). 

Alla prima si era presentata una sola atleta, alla seconda già quattro, adesso siamo a nove: è evidente che gli allenatori cominciano a capire che l’apprendimento tecnico di una specialità così complessa prima comincia meglio è.

A settembre sarà organizzata a Busto Arsizio un’altra gara di martello per la categoria ragazzi e, ringraziando Alvaro Di Federico e Fabio Ferrazzi che nella provincia di Varese hanno permesso che questo si realizzasse, voglio candidamente esporre quali sono i prossimi step in cui si articola il mio sogno:

1) che altre provincie inseriscano il martello ragazzi nelle loro manifestazioni;
2) che il comitato regionale promuova il progetto in prima persona;
3) che anche la Fidal inserisca la specialità nei suoi programmi.

Quando il “martello ragazzi” sarà finalmente diventato un bene di largo consumo sferrerò l’attacco con la categoria esordienti. A Busto Arsizio ne ho già due che lanciano a tre giri che sono un amore.

Dite che fanno in tempo a diventare Master? Speriamo di no… per il momento “another brick in the wall”.

Gian Mario Castaldi


Concludo l'articolo di Gian Mario pubblicando qui sotto  l'analisi delle "posizioni chiave" di Paola... c'è sicuramente ancora da lavorare, però.... ne avessimo di Allievi che lanciano così!!  


Per me la discussione è aperta, commenti, critiche e proposte sono bene accette.

sergio

2 commenti:

  1. Ciao! Io ho cominciato a lanciare il martello da cadetta, e non ho cominciato prima solo perché martello non era nemmeno contemplato tra le specialità femminili. Credo che, come in tutte le specialità tecniche, prima si imparano i fondamentali più è facile lavorare quando l'atleta raggiunge la maturità fisica. Non sono un tecnico, né un allenatore e parlo quindi sulla mia esperienza personale. L'aspetto importante, da tenere presente a mio parere, è che chi allena le categorie più giovani sia un tecnico preparato che conosca bene la propedeutica per affrontare queste specialità. Un grosso in bocca al lupo!
    Flora

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  2. L'idea è favolosa però come dice Flora servono giovani tecnici con la voglia di imparare e poi insegnare. Purtroppo credo che la maggior parte dei tecnici che attualmente allenano martello (non dimentichiamoci che non è una specialità che si può fare ovunque, servono campi dove lanciare) tempo da dedicare ai piccole non ne abbiano propprio speriamo che qualche nuova leva cresca.

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