Ed ecco anche i contenuti dell'intervento di Maria Francesca Piacentini, dedicato al monitoraggio del lavoro svolto e all'utilizzo di "indicatori" utili alle valutazioni sulle scelte individuali sui singoli Atleti....
Monitorare per prevenire. L’utilizzo di
un sistema di monitoraggio online per prevenire l’overreaching non funzionale
MF. Piacentini 1,2, R . Meeusen 2,3
1Dipartimento di Scienze Motorie, Umane e della Salute IUSM, Rome Italy
2Department of Human Physiology and Sportsmedicine, Vrije Universiteit
Brussel, Belgium
3School of Public Health, Tropical Medicine and Rehabilitation
Sciences, James Cook University, Queensland, Australia
L’allenamento in altura è una
consuetudine comune di molti atleti di endurance per migliorare la loro
prestazione a livello del mare. Tuttavia, il ritorno al livello del mare è
una fase estremamente critica, non
ancora indagata in maniera convincente a
livello scientifico e soprattutto vi è una grande variabilità di
risposte individuali.
La necessità da parte degli
allenatori di avere a disposizioni “indicatori” che permettano di comprendere
queste risposte individuali per una
adeguata distribuzione dei carichi di lavoro e la verifica degli effetti del
carico sulla prestazione, ha dato un notevole incremento alla ricerca in questo
ambito (Minganti et al 2009) . Mentre la quantificazione del carico esterno è
relativamente semplice, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo,
gli effetti che questo ha sull’atleta (carico interno) sono più complessi da
determinare.
Considerato inoltre che le
risposte di un atleta ad un uguale carico esterno possono essere estremamente
diverse, dipendendo queste da molti fattori (fra i quali l’individuale
adattamento all’altura) la possibilità di poter quantificare questo parametro
alla fine di ogni seduta d’allenamento assume una importanza fondamentale. I
diversi studi che si sono occupati di questo aspetto hanno, in
sintesi,utilizzato due strategie: la prima prevede l’utilizzo della frequenza
cardiaca (HR) e, la seconda, l’utilizzo della percezione soggettiva dello
sforzo (RPE).
Verranno presentati dati relativi
all’utilizzo di un diario di allenamento online (SPARTANOVA) validato in
seguito alla ricerca scientifica per trovare un indicatore nella valutazione
della risposta individuale all’allenamento. In particolare, l’indicatore è in
grado di distinguere fra overreaching funzionale (FOR), situazione in cui si riscontra una riduzione
dei livelli prestativi spesso risolvibile con pochi giorni di recupero; anzi
questa condizione (FOR) porta, se il recupero è adeguato, ad un miglioramento
delle prestazioni.
Risulta chiaro come
la necessità di “spingersi sempre al limite” di allenatori e atleti renda
estremamente facile passare da una situazione di FOR ad un overreaching non
funzionale (NFOR) (Meeusen R et al . 2013). Spesso il decremento marcato della prestazione e
altri sintomi quali, ad esempio, i disturbi psicologici, le alterazioni
ormonali e l’insonnia, sono simili nelle due patologie rendendo difficile fare
una corretta diagnosi.
Inoltre la
presenza di altri fattori come infortuni, affezioni delle vie respiratorie,
alimentazioni inadeguata, situazioni psicologiche stressanti (famiglia, lavoro,
team), può far pensare erroneamente ad una sindrome da sovrallenamento.
Nonostante la letteratura scientifica stia cercando dei marcatori affidabili
per NFOR e OTS, la prevenzione (attraverso la valutazione soggettiva
dell’allenamento e il profilo dell’umore) sembra essere la soluzione più affidabile
per evitare che si oltrepassi quella linea sottilissima di demarcazione fra FOR
e NFOR perché se oltrepassata può compromettere seriamente la stagione di un
atleta.
REFERENCES
Minganti C et al 2009 PhD thesis
Meeusen R et al
(2013) Med Sci Sports Exerc 45:186-205
Ringraziamenti
Spartanova
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