mercoledì 9 luglio 2014

Rovereto - "Abstract" dell'intervento di Maria Francesca Piacentini



Ed ecco anche i contenuti dell'intervento di Maria Francesca Piacentini, dedicato al monitoraggio del lavoro svolto e all'utilizzo  di "indicatori" utili alle valutazioni sulle scelte individuali sui singoli Atleti....



Monitorare per prevenire. L’utilizzo di un sistema di monitoraggio online per prevenire l’overreaching non funzionale
MF. Piacentini 1,2, R . Meeusen 2,3

1Dipartimento di Scienze Motorie, Umane e della Salute IUSM, Rome Italy
2Department of Human Physiology and Sportsmedicine, Vrije Universiteit Brussel, Belgium
3School of Public Health, Tropical Medicine and Rehabilitation Sciences,  James Cook University,  Queensland, Australia

L’allenamento in altura è una consuetudine comune di molti atleti di endurance per migliorare la loro prestazione a livello del mare. Tuttavia, il ritorno al livello del mare è una  fase estremamente critica, non ancora indagata in maniera convincente a  livello scientifico e soprattutto vi è una grande variabilità di risposte individuali.

La necessità da parte degli allenatori di avere a disposizioni “indicatori” che permettano di comprendere queste risposte individuali per  una adeguata distribuzione dei carichi di lavoro e la verifica degli effetti del carico sulla prestazione, ha dato un notevole incremento alla ricerca in questo ambito (Minganti et al 2009) . Mentre la quantificazione del carico esterno è relativamente semplice, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, gli effetti che questo ha sull’atleta (carico interno) sono più complessi da determinare.

Considerato inoltre che le risposte di un atleta ad un uguale carico esterno possono essere estremamente diverse, dipendendo queste da molti fattori (fra i quali l’individuale adattamento all’altura) la possibilità di poter quantificare questo parametro alla fine di ogni seduta d’allenamento assume una importanza fondamentale. I diversi studi che si sono occupati di questo aspetto hanno, in sintesi,utilizzato due strategie: la prima prevede l’utilizzo della frequenza cardiaca (HR) e, la seconda, l’utilizzo della percezione soggettiva dello sforzo (RPE).

Verranno presentati dati relativi all’utilizzo di un diario di allenamento online (SPARTANOVA) validato in seguito alla ricerca scientifica per trovare un indicatore nella valutazione della risposta individuale all’allenamento. In particolare, l’indicatore è in grado di distinguere fra overreaching funzionale (FOR),  situazione in cui si riscontra una riduzione dei livelli prestativi spesso risolvibile con pochi giorni di recupero; anzi questa condizione (FOR) porta, se il recupero è adeguato, ad un miglioramento delle prestazioni.  

Risulta chiaro come la necessità di “spingersi sempre al limite” di allenatori e atleti renda estremamente facile passare da una situazione di FOR ad un overreaching non funzionale (NFOR) (Meeusen R et al . 2013). Spesso  il decremento marcato della prestazione e altri sintomi quali, ad esempio, i disturbi psicologici, le alterazioni ormonali e l’insonnia, sono simili nelle due patologie rendendo difficile fare una corretta diagnosi.  

Inoltre la presenza di altri fattori come infortuni, affezioni delle vie respiratorie, alimentazioni inadeguata, situazioni psicologiche stressanti (famiglia, lavoro, team), può far pensare erroneamente ad una sindrome da sovrallenamento. Nonostante la letteratura scientifica stia cercando dei marcatori affidabili per NFOR e OTS, la prevenzione (attraverso la valutazione soggettiva dell’allenamento e il profilo dell’umore) sembra essere la soluzione più affidabile per evitare che si oltrepassi quella linea sottilissima di demarcazione fra FOR e NFOR perché se oltrepassata può compromettere seriamente la stagione di un atleta.

REFERENCES
Minganti C et al 2009 PhD thesis
Meeusen R et al (2013) Med Sci Sports Exerc 45:186-205

Ringraziamenti
Spartanova



Nessun commento:

Posta un commento