Grazie alla cortesia dell'amico Camillo Bruseghini, qui di seguito un breve riassunto degli interventi di martedì alla Tavola Rotonda.
CONVEGNO CROSS E MARATONA
In occasione del 59° CROSS DEL CAMPACCIO, il 5 gennaio
2016 a San Giorgio su Legnano, Officina Atletica ha organizzato una tavola rotonda sul tema in oggetto.
Qui di seguito le sintesi degli interventi dei relatori:
- Massimo Magnani:
Cross e maratona sembrano specialità molto diverse, in
realtà non è così, anzi hanno molte affinità.
Il cross, come insegna l'atletica africana, va utilizzato
come strumento; le condizioni del percorso permettono la costruzione fisica, ma
soprattutto mentale: occorre “disfarsi” del cronometro per imparare a governare
la fatica sia fisica sia mentale.
Solo dopo avere acquisito tale consapevolezza si può
andare ad allenarsi su strada.
Tale strumento di allenamento è valido non solo per le
distanze lunghe, ma anche (con i dovuti adattamenti) per il mezzofondo a
partire dagli 800 metri.
Solitamente suddivido la preparazione in 3 periodi (costituiti
da 8 settimane ciascuno), durante i quali il cross viene impiegato come
strumento di allenamento con finalità differenti:
a)
periodo con quantità prevalente: il corss serve a sviluppare la
forza e la capacità aerobica, attraverso varie distanze con varietà di
dislivelli (salite e discese) e cambi di ritmo; fondamentale è ovviamente l'intensità delle esercitazioni,
utilizzando in base allo scopo le varie “soglie” (aerobica, anaerobica e del
lattato): il “volume” fatto alla giusta intensità non ha mai ammazzato nessuno.
b)
periodo con qualità prevalente: il cross serve a sviluppare la
forza e la potenza aerobica attraverso un aumento delle intensità;
c)
periodo specifico: il cross è utilizzato come attività per il
recupero.
- Piero Incalza:
Il cross migliora l'aspetto:
a)
energetico: l'aumento dei tempi di contatto al suolo determina un incremento
dei tempi di lavoro dei muscoli;
b)
psicologico: incrementa l'energia nervosa;
c)
meccanico: il contatto del piede con un terreno non uniforme del terreno,
accentua la sensibilità del piede stesso, migliorando la
propriocettività e riducendo i risvolti traumatici per le articolazioni;
Per tali mutamenti il cross va fatto (anche per il
mezzofondo: 800 e 1500 metri, adattando le distanze; 2 o 3 km), ma va
introdotto gradualmente.
- Stefano Baldini:
Il cross va utilizzato in almeno due sedute settimanali,
inoltre attraverso le accelerazioni permette anche adattamenti della meccanica
di corsa.
La tavola rotonda è continuata con gli interventi di
altri allenatori, qui di seguito alcune note che hanno ribadito ed ampliato i concetti dei
relatori:
- il cross serve ad abituare alla fatica (Vittorio Di
Saverio);
- la mia esperienza di allenatore in Africa (Claudio
Berardelli) mi porta ad affermare la validità del cross quale metodo di
allenamento dai 400 metri alla maratona; i benefici sono molteplici:
a)
l'utilizzo di varie superfici determina un “aggiustamento” del piede,
migliorando la propriocettività e determina un
rimodellamento tendineo;
b) un
maggiore stimolo muscolare con miglioramenti metabolici: meno consumo e più
potenza;
- l'utilizzo del crosso è un imprescindibile mezzo di
allenamento (Claudio Panozzo) per vari aspetti:
a)
metabolico: aumenta la potenza
b)
alternare sabbia, erba ed asfalto migliora la propriocettività;
c)
migliora la capacità di mantenere la concentrazione e quindi la futura capacità
di leggere
la gara; quindi cross tutto l'anno;
- è un mezzo di
allenamento che permette un'ampia varietà di soluzioni, importanti i cambi di
ritmo (Massimo Pegoretti);
- tutti gli atleti dovrebbero fare cross, anche per
portare l'atleta ad esprimere tutto il proprio potenziale (Giovanni Bosio);
- l'utilizzo
dell'erba quale superficie allenante determina meno infortuni (Mario Scirè);
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