lunedì 19 agosto 2013

I Mondiali di Mosca - una riflessione a caldo




Da bravi telespettatori amanti dell'atletica abbiamo seguito a casa i Campionati Mondiali di Mosca senza perdere una battuta (comprese quelle dei nostri cronisti).

E' doveroso osservare che dal punto di vista organizzativo, della proposta televisiva, del modo di vivere l'agone sul campo, si tratta di una delle migliori edizioni dei Campionati; forse la migliore.

Rileviamo, in generale, le scarse prestazioni dei nostri. In merito si può solo dire che le cause vengono da lontano e sono profonde e radicate nella grave crisi culturale (morale ed etica) e sociale del nostro Paese. 
Da quanto abbiamo sentito dal Presidente  Giomi e da Ponchio, già è in atto l'analisi delle cause della crisi del nostro Sport. Certo è che se non tengono in considerazione i motivi socio-economici e culturali non si potrà svolgere una seria e obiettiva analisi storica del fenomeno e quindi non sarà possibile giungere alla soluzione del problema.

Nel senso di un'evoluzione culturale della lettura del gesto atletico, possiamo solo rilevare la serietà dei commenti tecnici di Ponchio, che non si è lasciato andar a osservazioni personali e ha utilizzato una terminologia corretta e comprensibile a tutti, senza scivolamenti in un linguaggio di campo, magari con elementi dialettali, e senza cadere in polemiche pluridecennali.

Infine il Presidente, che nell'ultima giornata ha esposto un bilancio serio ed equilibrato della nostra trasferta, affermando senza infingimenti che le cause delle scarse prestazioni sono da ricercarsi in casa, senza cadere nel vizio italiano di scaricare le colpe su sfortune o fatture malefiche, e che c'è un lungo lavoro da fare.

Parole che da molto tempo non si sentivano con tanta chiarezza e schiettezza. Allo stesso tempo ha rincuorato i tecnici affermando che, tra l'altro, è con la massima collaborazione tra tutti che si potranno risollevare le sorti del nostro sport e ha incentivato tutti a questa collaborazione e allo scambio delle esperienze tecniche.

Su questo strada si pone il cammino della nostra Associazione, nata come luogo di libero pensiero atletico e confronto tra tecnici per lo sviluppo dell'atletica e dello sport. Siamo in piena sintonia con quanto Giomi ha affermato, quasi come un progetto tecnico di sviluppo.

Terminata la pausa estiva, osservato, studiato e riflettuto sui Campionati del Mondo, ci apprestiamo ad aprire una nuova stagione di confronti tecnici, ai quali siete tutti invitati ad essere artefici e partecipi.


Luciano Bagoli

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