Qui di seguito un breve riassunto della giornata di Torino, nei prossimi giorni troverete "on-line" le relazioni.
Concludo evidenziando che a Torino si è "urlato" ancora più forte il "bisogno di confronto", con un centinaio di Tecnici che hanno riempito oltre il limite gli spazi a disposizione, (purtroppo abbiamo dovuto rifiutare le ultime iscrizioni arrivate) e crediamo che non possa essere sottovalutata questa "formula" come metodo vincente per la formazione permanente; la voglia di confronto e l'entusiasmo che troviamo a ogni iniziativa ci conferma che questa è la "via giusta" per la crescita continua dei Tecnici .... una strada cui non possiamo rinunciare.
La relazione di Eddy Ottoz ci ha coinvolto partendo da principi generali sulla teoria dell’allenamento, arricchiti della saggia filosofia tipica di Eddy, passando per i principi generali dell’allenamento dei giovani con chiare indicazioni metodologiche.
Ha affrontato di seguito gli aspetti essenziali della tecnica degli ostacoli, la correzione dell’errore con esercizi specifici, e i mezzi d’allenamento specifici e complementari.
La parte più coinvolgente è senza dubbio stata quella sullo sviluppo del ritmo e della velocità dei 400hs, le tabelle presentate hanno fornito numeri precisi e indicazioni metodologiche subito applicabili nell’allenamento. A completare l’intervento di Eddy anche il suo più grande atleta nonché figlio Laurent che ha riportato l’esperienza del passaggio dai 110hs ai 400hs, puntualizzando come il ritmo acquisito con gli ostacoli alti porti benefici anche sul giro con barriere.
Del passaggio dai 100hs ai 400hs ha parlato anche Marcello Ambrogi che insieme alla sua atleta Marzia Caravelli (fresca della finale sfiorata ai mondiali di Sopot nei 60hs con il nuovo personale corso due volte in 7.97, seconda prestazione all-time in Italia) ha esposto l’ipotesi del passaggio di Marzia ai 400hs.
Ambrogi ha riportato le problematiche di tipo fisico e psicologico affrontate con Marzia quando nel 2009 ha iniziato a seguirla prima come osteopata, quindi anche come allenatore. Ha descritto di seguito come ha dovuto adattare il potenziamento alla sua atleta, come questi carichi sono cambiati nel tempo e i mezzi di allenamento della corsa utilizzati.
Molto coinvolgente l’intervento di Marzia che ha risposto a domande legate al suo percorso motorio/sportivo e di crescita della personalità. Come molti atleti di vertice che hanno raggiunto la piena maturazione anche per Marzia si scopre che nella fase dello sviluppo non ha subito pressioni sul raggiungimento del risultato dall’ambiente sociale.
Roberto Bedini ha chiuso la mattinata con il suo intervento. Roberto (di professione biologo marino) ha mostrato le immagini del passaggio dell’ostacolo dei migliori atleti al mondo di sempre confrontato con i migliori atleti italiani soffermandosi in modo particolare sull’uso delle braccia. Lo studio statistico ha toccato anche atleti seguiti da allenatori presenti in sala e sicuramente è stato uno spunto di riflessione per tutti.
Nel pomeriggio grazie al pistino coperto del CUS Torino si è potuto anche svolgere una parte pratica.
I due giovani atleti presenti si sono fatti “massacrare” volentieri da Bedini e Ambrogi che insieme hanno passato ai raggi X i due volontari dando eccellenti spunti metodologici in tema di: scelta delle migliori esercitazioni analitiche e di come proporle, individuazione di errori e, grazie all’occhio attento da osteopata di Marcello, di eventuali disfunzioni presenti, correzione degli errori e tanti altri utili consigli sia per atleti giovani che evoluti.
Insomma a fine giornata tutti sono sicuramente tornati a casa arricchiti da un’esperienza che ha affrontato a 360° il mondo della corsa con barriere.
(Giorgio R.)
Concludo evidenziando che a Torino si è "urlato" ancora più forte il "bisogno di confronto", con un centinaio di Tecnici che hanno riempito oltre il limite gli spazi a disposizione, (purtroppo abbiamo dovuto rifiutare le ultime iscrizioni arrivate) e crediamo che non possa essere sottovalutata questa "formula" come metodo vincente per la formazione permanente; la voglia di confronto e l'entusiasmo che troviamo a ogni iniziativa ci conferma che questa è la "via giusta" per la crescita continua dei Tecnici .... una strada cui non possiamo rinunciare.
Per il momento la soddisfazione, nostra e del CUS Torino che ha collaborato con Officina nella realizzazione di questo evento, di aver contribuito ancora una volta ad alimentare quella "logica del confronto aperto e libero" che Officina Atletica promuove sin dai suoi primi passi, e che sembra proprio piacere ai Tecnici Italiani.
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